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Mercati al Bivio: L'Equilibrio Precario tra Ripresa e Recessione

Mercati al Bivio: L'Equilibrio Precario tra Ripresa e Recessione

Un'analisi dei segnali contrastanti che guidano i mercati finanziari globali a maggio 2025

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Riccardo THE•UNFIAT
mag 18, 2025
∙ A pagamento
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Mercati al Bivio: L'Equilibrio Precario tra Ripresa e Recessione
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AVVERTENZA: Le opinioni espresse in questo articolo rappresentano esclusivamente un'analisi personale e non costituiscono consulenza finanziaria. Per il disclaimer completo, si rimanda alla nota legale alla fine dell'articolo.


Let’s go!

I mercati finanziari globali hanno raggiunto un punto di svolta critico, con l'S&P 500 che si muove in un delicato equilibrio intorno ai 5.936 punti. Dopo aver toccato un massimo storico di 6.144 punti a febbraio 2025 e attraversato una correzione del 10% a marzo, l'indice ha recuperato gran parte delle perdite, ma un'imminente correzione ciclica prevista per inizio giugno determinerà la direzione futura.

L'analisi dei cicli di mercato suggerisce che ci troviamo nella fase finale dell'attuale ciclo giornaliero, con un minimo atteso entro i primi dieci giorni di giugno. La reazione del mercato a questo minimo fungerà da spartiacque tra un potenziale nuovo rally verso massimi storici o la conferma di un trend ribassista più profondo.

Sotto la superficie, alcuni indicatori chiave come gli spread del credito high yield e la curva dei rendimenti mostrano miglioramenti significativi, offrendo un raggio di speranza per gli ottimisti. Contemporaneamente, il Bitcoin consolida sopra i 100.000 dollari e l'oro brilla a 3.200 dollari l'oncia, mentre l'inflazione rallenta al 2,3%, il livello più basso dal febbraio 2021.

Tuttavia, una recente "bomba informativa" preoccupa gli analisti: UnitedHealth, componente chiave del Dow Jones, ha perso oltre il 50% del suo valore nell'ultimo mese a causa di una convergenza di fattori negativi. Questo collasso ha precedenti storici inquietanti, ricordando eventi che nel 2008 anticiparono la crisi finanziaria globale.


I Cicli di Mercato: La Bussola per Navigare l'Incertezza

L'analisi ciclica rappresenta uno strumento fondamentale per interpretare i movimenti del mercato e anticipare i punti di svolta. Attualmente, l'S&P 500 si trova nella fase finale dell'attuale ciclo giornaliero, con un minimo previsto intorno al giorno di negoziazione 38, collocabile nei primi dieci giorni di giugno.

La Struttura dei Cicli Attuali

L'attuale configurazione ciclica dell'S&P 500 presenta caratteristiche particolarmente interessanti. Come evidenziato nella tabella seguente, la complessità del recente cluster ciclico aumenta significativamente la probabilità che il prossimo ciclo si comporti secondo i pattern classici:

Questa struttura ciclica suggerisce che il comportamento del mercato dopo il prossimo minimo ciclico sarà determinante per stabilire la direzione di medio termine. Se il minimo tiene e il mercato rimbalza con forza, potremmo assistere a un'estensione del trend rialzista verso nuovi massimi. Al contrario, se il ciclo fallisce formando un massimo più basso, si confermerebbe lo scenario ribassista.

Anatomia dei Cicli di Mercato e Punti di Svolta

I cicli di mercato seguono pattern riconoscibili che possono essere analizzati attraverso la teoria della ciclicità. Il ciclo corrente dell'S&P 500 mostra caratteristiche di una fase matura, con oscillatori che iniziano a divergere dai prezzi - un segnale classico che precede i punti di inversione.

Un elemento particolarmente interessante dell'attuale configurazione è la sequenza di Fibonacci che si sta manifestando. Analizzando i dati storici degli ultimi tre mesi, osserviamo che i punti di svolta del mercato hanno rispettato con notevole precisione i ritracciamenti di Fibonacci:

  • Correzione di marzo: ritracciamento esatto del 38,2% dal massimo di febbraio

  • Rimbalzo di aprile: estensione precisa del 61,8% dalla base di marzo

  • Consolidamento attuale: stabilizzazione intorno al livello del 50% dell'intero movimento

Questa aderenza ai livelli di Fibonacci non è casuale e suggerisce che il mercato sta seguendo modelli matematici prevedibili, aumentando la confidenza nelle proiezioni cicliche per giugno.

I Pattern Armonici e le Proiezioni di Prezzo

L'analisi dei pattern armonici rivela una possibile struttura ABC al ribasso completata a marzo, seguita da un rimbalzo che potrebbe rappresentare l'inizio di una nuova fase rialzista o semplicemente un rimbalzo in un mercato ribassista.

La nostra analisi suggerisce tre scenari principali per l'S&P 500 dopo il minimo ciclico di giugno:

  1. Scenario rialzista: Superamento dei 6.200 punti entro agosto

  2. Scenario laterale: Oscillazione nel range 5.800-6.100 punti

  3. Scenario ribassista: Rottura al ribasso sotto i 5.600 punti

Approfondendo i modelli armonici, emerge un potenziale pattern Gartley in formazione, che sarebbe completato proprio in corrispondenza del minimo ciclico atteso. Questo pattern, se confermato, suggerirebbe una probabilità del 70% di rimbalzo significativo, con un target primario a 6.250 punti (estensione 1,27 di Fibonacci) e un target secondario a 6.420 punti (estensione 1,618).

Va notato che i pattern armonici funzionano particolarmente bene durante periodi di elevata volatilità del mercato, come quello che stiamo attraversando, poiché riflettono i comportamenti emotivi degli investitori che tendono ad amplificarsi in tali fasi.

La Complessa Interazione tra Fattori Macroeconomici

Inflazione: Il Trend Disinflazionistico Continua

L'inflazione negli Stati Uniti ha registrato un ulteriore rallentamento, con il CPI che ha segnato un aumento annuo del 2,3% in aprile, in calo rispetto al 2,4% di marzo e ben al di sotto del picco del 9,1% registrato a giugno 2022. Questo rappresenta il tasso di inflazione più basso dal febbraio 2021.

Un'analisi approfondita delle componenti dell'inflazione rivela dettagli interessanti sulla natura di questo rallentamento. I costi abitativi, che costituiscono circa un terzo dell'indice CPI, hanno finalmente iniziato a moderarsi, con l'indice "shelter" in aumento solo del 3,8% su base annua rispetto al picco del 8,2% nel 2022. Questo rallentamento è cruciale poiché i costi abitativi sono notoriamente "appiccicosi" e tendono a rispondere con ritardo alle condizioni economiche generali.

Particolarmente significativo è il cambiamento nel segmento dei servizi, tradizionalmente l'area più resistente alle pressioni disinflazionistiche. L'inflazione dei servizi core (escludendo l'abitazione) è scesa al 3,1%, un segnale che il processo di disinflazione si sta estendendo anche ai settori più rigidi dell'economia.

Tuttavia, una nota di cautela: gli economisti avvertono che le tariffe commerciali imposte dall'amministrazione Trump potrebbero riaccendere le pressioni inflazionistiche nei prossimi mesi. Secondo alcune stime, una tariffa media del 10% potrebbe aggiungere fino a 1 punto percentuale all'inflazione entro 6-9 mesi.

Un'analisi econometrica condotta da Capital Economics suggerisce che l'impatto potrebbe essere ancora più pronunciato sui beni di consumo importati dalla Cina, dove alcune categorie potrebbero vedere aumenti di prezzo del 15-20%. Questo rappresenta un rischio significativo per il percorso disinflazionistico che sembrava ormai consolidato.

Il Delta tra Dati Hard e Soft: Un Paradosso Economico

Un fenomeno particolare dell'attuale ciclo economico è la persistente divergenza tra i "dati soft" (indagini sulla fiducia, sondaggi sulle aspettative) e i "dati hard" (produzione industriale, vendite al dettaglio, occupazione). Questa discrepanza ha creato quello che alcuni economisti definiscono il "paradosso della percezione economica".

Da un lato, l'indice di fiducia dei consumatori dell'Università del Michigan rimane relativamente depresso a 78,6 punti, ben al di sotto della media storica di 86. Analogamente, il sentiment dei manager acquisti (PMI) nel settore manifatturiero continua a segnalare una contrazione con un valore di 48,7 (sotto la soglia di 50 che separa espansione e contrazione).

Dall'altro lato, i dati reali dell'economia mostrano una resilienza sorprendente:

  • La produzione industriale è aumentata dello 0,4% ad aprile, superando le aspettative

  • Le vendite al dettaglio hanno registrato un incremento dello 0,3% nello stesso mese

  • I profitti aziendali per le società dell'S&P 500 sono cresciuti del 4,7% nel primo trimestre 2025

Questa divergenza suggerisce che le percezioni negative potrebbero essere influenzate da fattori non strettamente economici, come la polarizzazione politica e l'attenzione mediatica sui rischi piuttosto che sugli sviluppi positivi. Il persistere di questa discrepanza rappresenta un rischio per i mercati, poiché le aspettative negative potrebbero eventualmente diventare profetiche se influenzano il comportamento di consumatori e imprenditori.

La Resilienza del Mercato del Lavoro

Il mercato del lavoro americano continua a mostrare una notevole resilienza, con i payroll non agricoli aumentati di 177.000 unità ad aprile, superando le aspettative di 133.000. Il tasso di disoccupazione si è mantenuto stabile al 4,2%, indicando un mercato del lavoro ancora in buona salute.

Un'analisi più granulare rivela cambiamenti strutturali significativi. Il settore manifatturiero, tradizionalmente un barometro della salute economica, ha aggiunto solo 8.000 posti di lavoro, mentre i servizi professionali e aziendali hanno contribuito con 67.000 nuove posizioni. Questa distribuzione riflette il continuo spostamento dell'economia americana verso i servizi ad alto valore aggiunto.

Particolarmente degno di nota è il fenomeno della "great compression" - un livellamento dei differenziali salariali tra settori. I salari orari medi sono aumentati del 3,5% su base annua, ma con variazioni significative: i settori a bassa retribuzione come l'ospitalità hanno visto aumenti del 4,8%, mentre nei settori finanziari gli incrementi si sono limitati al 2,9%. Questo rappresenta un'inversione della tendenza storica e potrebbe avere implicazioni significative per i modelli di consumo e la distribuzione della ricchezza.

L'indicatore di recessione Sahm, che segnala l'inizio di una recessione quando la media mobile a tre mesi del tasso di disoccupazione aumenta di 0,50 punti percentuali rispetto al minimo dei precedenti 12 mesi, non è ancora stato attivato. Questo è un segnale positivo che suggerisce che l'economia americana potrebbe evitare una recessione nell'immediato futuro.

La tabella seguente confronta l'attuale situazione del mercato del lavoro con i periodi pre-recessione storici:

Un elemento strutturale che merita attenzione è il tasso di partecipazione alla forza lavoro, rimasto stabile al 62,6%. Questo rappresenta un recupero significativo rispetto ai minimi della pandemia, ma rimane al di sotto del 63,4% pre-COVID. L'analisi demografica suggerisce che circa metà di questo gap è attribuibile a cambiamenti strutturali (invecchiamento della popolazione), mentre l'altra metà potrebbe rappresentare un potenziale di crescita occupazionale ancora inutilizzato.

La Normalizzazione della Curva dei Rendimenti

La curva dei rendimenti, storicamente un potente indicatore predittivo di recessione quando si inverte, mostra attualmente segnali di normalizzazione. Al maggio 2025, il rendimento del Treasury a 10 anni era 33 punti base sopra quello a 2 anni, indicando che la precedente inversione della curva è terminata.

Esaminando la traiettoria storica dell'inversione, notiamo che la curva è stata profondamente invertita tra gennaio 2023 e dicembre 2024, con un picco di inversione di -108 punti base nell'estate 2023. La normalizzazione attuale rappresenta la fase di "steepening" che tipicamente precede i cambiamenti nelle condizioni economiche.

Questo rappresenta un cambiamento significativo rispetto alla situazione di soli pochi mesi fa, quando la curva dei rendimenti era profondamente invertita. La normalizzazione della curva è generalmente associata a una diminuzione del rischio di recessione, sebbene gli effetti dell'inversione precedente potrebbero ancora manifestarsi con un ritardo.

La Federal Reserve di New York, utilizzando la curva dei rendimenti come input principale, stima attualmente una probabilità del 34% che gli Stati Uniti entrino in recessione entro i prossimi 12 mesi. Sebbene questa probabilità non sia trascurabile, rappresenta comunque un miglioramento rispetto ai mesi precedenti.

Un'analisi più approfondita della curva dei rendimenti rivela che il segmento a lungo termine (differenziale tra 10 e 30 anni) mostra ora una pendenza positiva di 45 punti base, un segnale che i timori di stagnazione secolare a lungo termine si stanno attenuando. Questo potrebbe riflettere aspettative di una crescita della produttività guidata dall'intelligenza artificiale e dalle tecnologie emergenti, un tema che sta guadagnando credibilità tra gli investitori istituzionali.

La Politica Monetaria: Il Bivio della Federal Reserve

La Federal Reserve si trova a un bivio critico nella sua politica monetaria. Dopo aver portato i tassi di interesse al range 5,00-5,25% nel 2023, e averli mantenuti a quel livello per quasi un anno, la banca centrale ha iniziato un ciclo di allentamento a marzo 2025 con un taglio di 25 punti base.

Il verbale dell'ultima riunione del FOMC rivela una crescente divisione all'interno del comitato. Un gruppo di membri, guidato dal governatore Christopher Waller, sostiene la necessità di ulteriori tagli aggressivi per prevenire un rallentamento eccessivo dell'economia. Un altro gruppo, rappresentato dalla governatrice Michelle Bowman, esprime preoccupazione che tagli prematuri potrebbero riaccendere l'inflazione, soprattutto alla luce delle nuove tariffe commerciali.

Il mercato dei futures sui Fed Funds mostra le seguenti probabilità per la riunione di giugno:

Particolarmente interessante è l'evoluzione del bilancio della Fed, che ha iniziato a stabilizzarsi intorno ai 7 trilioni di dollari dopo anni di quantitative tightening. Questo rappresenta una significativa riduzione rispetto al picco di 9 trilioni durante la pandemia, ma rimane ben al di sopra dei livelli pre-2020. La stabilizzazione del bilancio potrebbe segnalare un cambiamento nell'approccio della Fed, con una possibile pausa nella riduzione per evitare tensioni eccessive nei mercati del Treasuries.

La Prima "Bomba": Gli Spread del Credito High Yield

Gli spread del credito high yield rappresentano uno degli indicatori più affidabili delle condizioni finanziarie e del rischio di mercato. Questi spread misurano il differenziale di rendimento tra le obbligazioni corporate ad alto rendimento (junk bond) e i Treasury di pari scadenza, offrendo una misura diretta del premio al rischio richiesto dagli investitori.

Un'analisi dettagliata degli spread high yield attuali rivela un quadro sorprendentemente positivo. Al 15 maggio 2025, gli spread si attestano intorno al 3,20%, un livello che, se confrontato con i precedenti periodi pre-recessione, suggerisce un rischio di stress finanziario relativamente contenuto.

Ancora più significativo è il trend recente: questi spread hanno registrato un restringimento considerevole dall'inizio di aprile, quando erano saliti a circa 4,61% in seguito all'annuncio delle tariffe commerciali dell'amministrazione Trump. Questo miglioramento, in un contesto di crescenti preoccupazioni macroeconomiche, rappresenta un segnale estremamente positivo per i mercati.

Questo comportamento degli spread potrebbe rappresentare uno dei segnali più incoraggianti che il mercato sta attualmente offrendo. Storicamente, un restringimento degli spread dopo un periodo di stress ha spesso preceduto fasi di forte performance del mercato azionario.

Comprensione degli Spread High Yield: Anatomia di un Indicatore Cruciale

Per comprendere appieno il significato degli spread attuali, è fondamentale analizzarne la composizione settoriale. La recente compressione non è stata uniforme in tutti i settori, rivelando informazioni preziose sulla percezione del rischio da parte del mercato.

Il settore energetico, storicamente volatile e sensibile ai cicli economici, ha visto una riduzione degli spread dal 5,8% al 3,9% nell'ultimo mese. Questa compressione significativa riflette la stabilizzazione dei prezzi del petrolio intorno ai $85 al barile e le aspettative di una domanda resiliente nonostante le preoccupazioni sulla crescita globale.

Al contrario, il settore retail continua a mostrare spread elevati (4,7%), indicando che gli investitori rimangono cauti sulle prospettive dei consumi discrezionali in un contesto di potenziale rallentamento economico. Questo differenziale settoriale suggerisce che il mercato sta adottando un approccio nuancíato piuttosto che una visione binaria di rischio.

Un altro aspetto rivelatore è la distribuzione degli spread per rating creditizio. Le obbligazioni BB (il segmento più alto dello spettro high yield) mostrano spread di soli 2,5%, mentre le CCC (il segmento più rischioso) quotano spread del 7,8%. Questo differenziale di 530 punti base è inferiore alla media storica di 800 punti base in periodi di stress, suggerendo che gli investitori continuano a discriminare in base alla qualità ma non stanno abbandonando completamente il rischio.

Un elemento particolarmente incoraggiante è l'andamento dei tassi di default. Nonostante le preoccupazioni macroeconomiche, il tasso di default trailing-12-month per le obbligazioni high yield si attesta al 2,8%, ben al di sotto della media storica del 4,1% e significativamente inferiore ai livelli osservati prima delle precedenti recessioni (tipicamente >5%).

Il Mercato del Credito come Leading Indicator

Storicamente, i mercati del credito hanno dimostrato una notevole capacità predittiva per l'evoluzione dell'economia reale e dei mercati azionari. Questa capacità deriva dalla natura stessa degli investitori obbligazionari, tradizionalmente più conservativi e focalizzati sull'analisi del rischio rispetto agli investitori azionari.

Un'analisi statistica delle ultime sei recessioni americane rivela che gli spread high yield hanno iniziato ad allargarsi in modo significativo mediamente 6-8 mesi prima dell'inizio ufficiale della recessione. Al contrario, il mercato azionario ha tipicamente iniziato a correggere solo 3-4 mesi prima.

In questo contesto, l'attuale compressione degli spread rappresenta un segnale particolarmente potente. Se il pattern storico dovesse ripetersi, la probabilità di una recessione imminente (entro i prossimi 6 mesi) risulterebbe significativamente ridotta.

Un elemento tecnico che rafforza questa interpretazione è il comportamento dei flussi di capitale nei fondi high yield. Dopo tre trimestri consecutivi di deflussi, il primo trimestre 2025 ha visto un ritorno degli investitori in questa asset class, con afflussi netti di 14,2 miliardi di dollari. Questo cambiamento di sentiment rappresenta un potenziale punto di svolta nel ciclo del credito.

Bitcoin: L'Asset Digitale in Fase di Maturazione

Bitcoin ha consolidato il suo status di asset class mainstream nel 2025, quotando attualmente intorno ai 103.900 dollari. Dopo aver raggiunto un massimo storico di oltre 109.000 dollari nel gennaio 2025, la criptovaluta ha attraversato una fase di consolidamento, mantenendosi comunque ben al di sopra dei 100.000 dollari.

Questa resilienza è particolarmente notevole considerando la volatilità storica di Bitcoin e le recenti turbolenze del mercato. Un fattore chiave che supporta questa stabilità è la crescente istituzionalizzazione del mercato tramite gli ETF Bitcoin spot, che hanno accumulato circa 110 miliardi di dollari in asset under management.

La Trasformazione Strutturale del Mercato Bitcoin

Il mercato Bitcoin ha subito profondi cambiamenti strutturali che hanno trasformato sia la base di investitori che le dinamiche di prezzo. L'approvazione degli ETF spot Bitcoin da parte della SEC nel gennaio 2024 ha rappresentato un punto di svolta, legittimando definitivamente questa asset class agli occhi degli investitori istituzionali.

I dati della blockchain rivelano un fenomeno significativo: il 63% di tutti i Bitcoin in circolazione non si è mosso negli ultimi 12 mesi, la percentuale più alta mai registrata. Questa "illiquidità" crescente riflette un cambiamento fondamentale nella base di possessori, sempre più dominata da investitori a lungo termine piuttosto che da trader speculativi.

Un'analisi dei flussi degli ETF mostra che gli investitori istituzionali hanno

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